Organizzato dal PdCI a Modugno, in provincia di Bari Vivace dibattito su come ridare voce ai lavoratori Diffusi i volantini del PMLI contro il governo del neoduce Berlusconi. Forti interventi di membri della sezione "Karl Marx" del PdCI della fabbrica "Bosch" che criticano i dirigenti della "sinistra" borghese. Ovazione da operai e comunisti per le parole di Vinci a nome del PMLI Dal corrispondente dell'Organizzazione di Bari del PMLI Venerdì 30 maggio nella sala conferenze "Beatrice Romita" del comune di Modugno (Bari) si è svolto un dibattito pubblico organizzato dal PdCI che aveva come tema la volontà di ripartire dal basso per ricostruire un forte partito al fianco dei lavoratori a seguito della totale sconfitta elettorale (la solita manfrina revisionista). Erano presenti alcuni compagni che hanno approfittato dell'occasione per diffondere con un volantinaggio la linea del PMLI di lotta intransigente al governo in camicia nera del neoduce Berlusconi. Nel corso del dibattito c'è stata un'estenuante successione di interventi di vecchi e nuovi membri del PdCI in cui si svendevano fantasiose definizioni dell'essere comunista e si elargivano pomposi consigli su come costruire una "sinistra" forte (solo nel parlamento borghese), con persino la proposta ributtante di riunificare sotto la Falce e Martello, simbolo di speranza e orgoglio per il proletariato e per gli autentici marxisti-leninisti, tutti i "partiti di sinistra" e quindi comporre un minestrone di revisionisti e traditori del socialismo come Diliberto e Bertinotti. In seguito - in rottura con quanto detto dai vertici revisionisti del PdCI - ci sono stati tre splendidi e rossi interventi di membri della Sezione "Karl Marx" del PdCI della "Bosch" di Modugno, fra cui quello di Sebastiano Pantaleo col quale il compagno Pietro Vinci ha avuto alla fine del dibattito un proficuo contatto. Ricordiamo che questa sezione si è formata durante il preludio del fallimento dell'imbelle "sinistra" borghese che, con i suoi padroni seduti su una pila interminabile di privilegi, "si vergognano di andare nelle fabbriche a parlare con gli operai", e ha avuto come obiettivo con la propria formazione quello di rappresentarsi indipendentemente in una situazione lavorativa invivibile che vede da una parte la cricca capitalista di Confindustria e il governo fascista del neoduce Berlusconi a farla da padroni, dall'altra, il collaborazionismo dei vertici sindacali confederali. Filone di collegamento tra i tre interventi è stata la ferrea critica nei confronti dei rappresentanti dei partiti della "sinistra" borghese, l'avversione verso la detassazione degli straordinari e la pessima strategia attuata dai sindacati e dagli stessi partiti pseudocomunisti rispetto al rinnovo del contratto nazionale e alla sua "riforma". Verso la fine del dibattito, dopo una consultazione tattica fra i nostri compagni, il compagno Vinci ha potuto esporre un discorso steso in pochissimo tempo in cui definiva con assoluta chiarezza chi è un vero marxista-leninista, che non può far altro che odiare il parlamentarismo, lontano anni luce dall'idea di democrazia diretta alla base della dittatura proletaria; ha smascherato la cricca revisionista (c'erano un rappresentante della Segreteria nazionale PdCI, Gianni Pagliarini, e alcuni rappresentanti regionali) fautrice di una politica antiproletaria e spudoratamente borghese; ha spiegato che "la forza motrice del socialismo non è data da un segno a matita su una scheda elettorale ma dall'unione indissolubile con le masse proletarie, nelle fabbriche, nei campi, sulle barricate e nelle piazze in marcia sotto la guida di un vero Partito proletario rivoluzionario contro il capitalismo come i nostri cinque amati Maestri del proletariato internazionale ci insegnano". Infine, ha rivolto un appello di confronto alla Sezione "Karl Marx" e ha così terminato: "Per l'Italia unita, rossa e socialista! Abbasso il parlamentarismo! Viva la lotta di classe!". L'intervento è stato accolto da un'ovazione generale da tutti i sinceri comunisti e proletari presenti e sottolineato dalle facce attonite e visibilmente seccate dei dirigenti del partito revisionista. Alla fine dell'intervento è stato possibile avere un dialogo sia con Sebastiano Pantaleo, membro della Fiom, che con altri compagni ancora imbrigliati nel partito revisionista che hanno apprezzato moltissimo l'analisi fatta da Vinci, lodando la decisione rivoluzionaria di criticare l'operato antioperaio e falso comunista del vertice PdCI e di lotta contro le decisioni filo padronali dei vertici confederali avversate in massa dagli operai. A Pantaleo il compagno Vinci ha esposto generalmente la linea e la storia del PMLI e ha regalato una copia del recente speciale de Il Bolscevico su Marx assieme a qualche volantino del Partito contro il neoduce. L'ammirazione e l'apprezzamento reciproco hanno permesso lo scambio di contatti fra i compagni del PMLI e gli operai che si sono promessi di rincontrarsi e discutere su varie tematiche, in primis la lotta al governo neofascista e di compiere magari una scelta rivoluzionaria abbandonando il falso partito comunista ormai allo sfacelo, da loro stessi avversato, e unirsi nei ranghi del Partito. È stata una rossa vittoria dell'Organizzazione barese del Partito dovuta all'applicazione della linea del PMLI e degli insegnamenti chiave per radicarlo e svilupparlo. 4 giugno 2008 |