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Orazione funebre per Nerina Paoletti, alias Lucia, pronunciata da Monica Martenghi a nome del CC del PMLI
(Le onoranze funebri)
Impariamo dalla compagna Lucia, fulgido esempio di dirigente marxista-leninista |
Caro compagno Giovanni Scuderi, cari familiari e parenti dell'amata defunta, care compagne e compagni, care amiche e amici,
siamo qui riuniti per commemorare la compagna Nerina Paoletti, alias Lucia.
La sua scomparsa, così improvvisa e inattesa, ci lascia un vuoto enorme e un dolore immenso. È come se un pezzo di noi, del nostro cuore e del nostro corpo ci fosse stato strappato.
È una grave perdita per tutto il Partito, per tutti i quadri, i militanti e i simpatizzanti, perché la compagna Lucia rappresenta un fulgido esempio di vita marxista-leninista, di attaccamento alla causa del proletariato e del socialismo, di sacrificio, dedizione, serietà, concretezza, modestia e disinteresse personale. Tutto il proletariato cosciente e rivoluzionario la rimpiange.
Ella era un membro effettivo a vita del Comitato centrale del PMLI, era membro della Commissione per il lavoro di organizzazione e della Commissione di amministrazione del CC del Partito, era uno dei primi quattro pionieri del PMLI, ossia di coloro che hanno gettato il seme, ben 39 anni fa, da cui è poi nato il PMLI. Ella è una cofondatrice del PMLI.
Proprio domani cade il 29° Anniversario della fondazione del nostro amato Partito che è nato il 9 Aprile 1977, e non potremo mai ricordare questo anniversario senza pensare a quanto fondamentale è stato il contributo della compagna Lucia per la sua nascita, il suo sviluppo e il suo avvenire.
Ella insieme agli altri primi pionieri non solo ha avuto il coraggio di intraprendere la nostra Lunga Marcia politica e organizzativa per dare al proletariato italiano finalmente il suo Partito che lo guiderà verso la conquista del socialismo, ma si è letteralmente tolta il pane di bocca per dare un organo di stampa e un minimo di attrezzatura al Partito, si è fatta in quattro per creare tutte le condizioni organizzative e logistiche per permettergli di muovere i primi passi, ha macinato chilometri di strade e autostrade per farlo conoscere e propagandarlo a livello nazionale.
Ricordiamo in particolare lo sforzo prolungato e del tutto particolare compiuto fin dai primi mesi del 1970 e per ben 3 anni, quando ogni volta che usciva "Il Bolscevico" la compagna Lucia alla testa di una piccola pattuglia di compagni andava in auto a diffonderlo tra gli operai delle grandi fabbriche di Milano e Sesto San Giovanni.
La compagna Lucia era una compagna che si era formata nella lotta e nelle battaglie politiche di piazza. Ha vissuto in prima persona e con grande entusiasmo la Grande Rivolta del Sessantotto partecipando alle grandi manifestazioni nazionali per il Vietnam, la casa, le pensioni, Avola e Battipaglia. Ha conosciuto, come gli altri nostri compagni, la repressione diretta, anche fisica, e indiretta della polizia e della magistratura. Ma il suo spirito indomito non l'ha mai fatta indietreggiare e desistere. Non ha mai abbandonato la lotta di classe e di piazza.
La ricordiamo in particolare alle grandi manifestazioni per la pace e contro la guerra imperialista che si sono svolte in varie città all'inizio del 1980, compresa la manifestazione nazionale che si è svolta a Comiso in Sicilia contro l'installazione dei missili nel 1982, e poi a Roma il 24 marzo 1984 contro il taglio della scala mobile operato dall'allora governo Craxi, a Napoli nella grande manifestazione delle donne per il lavoro nel 1986, sempre a Roma contro le guerre di aggressione imperialiste all'Iraq, la storica manifestazione del 25 Aprile 1994 a Milano per il 49° anniversario della Resistenza. Una delle ultime manifestazione nazionali che si sono svolte a Roma e a cui ha partecipato è stata la storica, grandiosa e oceanica manifestazione del 23 marzo 2002 indetta dalla Cgil in difesa dell'art. 18 e contro il governo Berlusconi. Fu una manifestazione bellissima di ben 3 milioni di manifestanti ma anche estremamente faticosa che mise a dura prova le forze fisiche della compagna Lucia che pure stremata era entusiasta e raggiante.
Già fin da allora la compagna dava i primi segnali di affaticamento e stanchezza fisica. Il suo fisico così minuto e provato da mille battaglie cominciava, suo malgrado e con sua grande sofferenza, a non permetterle più sforzi così grandi. Ma volle partecipare comunque alla manifestazione internazionale indetta dal Social Forum Europeo a Firenze il 9 novembre 2002 contro la guerra all'Iraq e l'ultima manifestazione di piazza a cui ha partecipato è quella provinciale di Firenze, solo pochi mesi fa, il 25 novembre 2005, in occasione dello sciopero generale contro la finanziaria del governo Berlusconi indetto dai sindacati confederali.
Si può dire che la compagna Lucia è morta sul campo di battaglia. Sabato scorso, appena una settimana fa, era puntualmente presente al dibattito elettorale del Partito che si è tenuto a Firenze, nonostante sapesse già che l'indomani sarebbe stata ricoverata in ospedale.
La compagna Lucia era fatta così, non si tirava mai indietro, era buona, generosa e coraggiosa, sapeva trasmettere a tutti i compagni il suo entusiasmo e la sua carica proletaria rivoluzionaria, sapeva stimolarli a trasformare costantemente la propria concezione del mondo, a correggere i propri difetti e i propri errori, ad essere sempre e comunque con e del Partito.
Era una lavoratrice instancabile, affidabile, creativa e concreta nel lavoro organizzativo, di propaganda e di massa. Un lavoro a volte oscuro, invisibile, ma preziosissimo che ella svolgeva con immensa modestia, accollandosi i fardelli più grossi, senza mai esigere per sé onori e riconoscimenti. Ci ha insegnato che preparare un intervento, scrivere un articolo o spazzare una sede per un marxista-leninista non deve fare alcuna differenza: occorre mettere la stessa attenzione, la stessa cura e dedizione. Perché sosteneva l'importante è lavorare per il Partito, fare ciò che il Partito ci chiede e di cui ha bisogno. E ci ha insegnato che occorre avere sempre cura delle cose del Partito, a risparmiare su tutto anche sulle penne e sui fogli, a non gettare via nulla che potesse anche un domani servire al Partito. La povertà di mezzi economici di cui ha sofferto da sempre il nostro Partito e che ha sempre rappresentato un grande ostacolo al suo sviluppo, era un vero cruccio per la compagna Lucia.
Molti la ricorderanno impegnata fino a notte fonda a organizzare e preparare ogni manifestazione, ogni congresso, ogni iniziativa del Partito e dei suoi organismi di massa. A sbrigare mille incarichi di Partito, dai più piccoli ai più grandi, ma sempre così importanti per la riuscita di ogni iniziativa, con cura e dedizione. A girare tutta Italia per partecipare alla nascita di nuove istanze, a dibattiti, comizi e riunioni aiutando soprattutto i nuovi compagni e le nuove istanze ad acquisire lo stile e i metodi di lavoro del Partito. Per tutti gli anni '70, in quanto consorte del Segretario generale è stata invitata e ha partecipato rappresentando il Partito alle occasioni ufficiali presso l'Ambasciata della Repubblica popolare cinese, prima che la Cina si trasformasse in un paese capitalista e fascista.
Forse però non tutti sanno che la compagna Lucia ha dato anche degli importanti contributi alla linea del Partito attraverso una serie di articoli pubblicati su "Il Bolscevico" riguardanti la linea organizzativa. Vogliamo leggervi un brano di ciò che ha scritto nel 1985 a proposito dei nuovi quadri, perché testimonia l'attenzione e la premura che ella ha sempre avuto nei confronti dei nuovi quadri e dei nuovi militanti del Partito: "I giovani quadri - ella scriveva - devono nel loro lavoro mirare a raggiungere uno stadio sempre più elevato, per essere capaci di modellare sempre meglio il Partito. Bisogna che divengano perciò sempre più rossi e esperti. Che si appropino di tutte le virtù del proletariato e della sua costanza nella lotta, essere sempre disciplinati e in linea col Partito. Essi avranno allora certamente un avvenire e quello che più conta daranno un avvenire al Partito, che grazie a loro e a tutti i suoi bravi militanti sarà sempre un partito giusto che si muove ed opera nel senso della storia. Il PMLI - continua - è un partito prevalentemente di giovani e nutre verso le nuove generazioni la più grande fiducia, su di esse conta per rafforzare le sue file e avere sempre nuovi quadri che lo dirigono nell'adempimento dei propri compiti rivoluzionari.
Se quadri anziani e quadri giovani, quadri nuovi e quadri esperti vanno avanti, tutto il Partito avanza con loro. Essi devono amalgamarsi gli uni agli altri mettendo in comune le proprie conoscenze e esperienze, stare uniti in prima linea nella lotta ed essere sempre alla testa del Partito. Tutti insieme, - conclude - con la loro fierezza e intraprendenza, i quadri del PMLI sono l'espressione più alta della forza e della qualità politica del nostro Partito, una garanzia del successo della sua lunga marcia organizzativa".
Nonostante i suoi incarichi di Partito la vedessero soprattutto impegnata nel lavoro ideologico, politico e pratico di organizzazione del Partito, ella aveva una sensibilità tutta particolare per l'emancipazione femminile. Da ex operaia aveva conosciuto in prima persona le ingiustizie e l'oppressione dello sfruttamento salariato e in quanto donna conosceva le fatiche del lavoro casalingo e familiare che la società capitalistica riserva alle masse femminili. Quindi non mancava mai di sottolineare e stimolare il lavoro del Partito in questo campo, di incoraggiare e sostenere soprattutto i quadri femminili e le militanti del Partito impegnate in questo settore e partecipando ella stessa, compatibilmente con i suoi compiti prioritari, con grande entusiasmo ad ogni battaglia che vedesse protagoniste le masse femminili: dalle manifestazioni per l'8 Marzo, alle manifestazioni nazionali che si sono tenute a Firenze, a Roma, a Napoli in difesa dei diritti delle donne come il lavoro, l'aborto, contro la violenza sessuale.
La compagna Lucia era amata, stimata e rispettata non solo dai militanti più anziani che hanno condiviso con lei quarant'anni di lotte e di fatiche, non solo da quelli che con lei e anche grazie a lei sono diventati adulti personalmente e politicamente, ma anche dai militanti più giovani.
Abbiamo ricevuto numerosissimi messaggi di cordoglio da istanze, militanti, simpatizzanti e amici del Partito da tutta Italia che qui vogliamo ringraziare con tutto il cuore. A rappresentarli tutti vogliamo leggere il primo messaggio che ci è giunto, quello della Cellula "Stalingrado 1943" di Benevento composta tutta da giovanissimi militanti ancora minorenni che dimostra quanto la compagna Lucia fosse capace di entrare nei cuori e nelle menti anche dei compagni più giovani e di recente militanza. Essi rivolgendosi al Comitato centrale, alla Commissione per il lavoro di organizzazione del CC e Al Segretario generale, compagno Giovanni Scuderi, dicono:
"Care compagne, cari compagni, caro compagno Giovanni Scuderi,
è con un dolore immenso che apprendiamo la notizia della scomparsa della compagna Lucia Paoletti. La compagna Nerina era membro effettivo del Comitato centrale, nonché membro a vita di quest'ultimo, ma la cosa grande è che era uno dei pionieri del nostro amato Partito. Tanto ha dato alla nostra causa, e noi tutti, simpatizzanti e militanti della Cellula sannita "Stalingrado 1943" non possiamo che guardare con ammirazione, dal basso verso l'alto, questa grande compagna. Il dolore però è doppio, perché oltre ad essere un grandissimo dirigente era anche la consorte del nostro amato Segretario generale, compagno Giovanni Scuderi, e per questo, in particolare a te, compagno Giovanni Scuderi, noi marxisti-leninisti sanniti ci stringiamo. Il 25 Marzo ci hai donato qualcosa di indescrivibile con la tua presenza, il tuo discorso ed i tuoi insegnamenti, e la scomparsa della compagna Nerina ci ha tolto il fiato. Ma proprio come voi avete chiesto, trasformeremo il dolore in forza, ed il fiato che ci è venuto a mancare ci è già tornato, perché ci serve per combattere la borghesia del nostro Paese e per conquistare l'Italia unita, rossa e socialista. La scomparsa della compagna Nerina infatti ci spinge ancora di più a lottare per la causa del proletariato e degli oppressi di tutto il mondo aggiungendo la sua immagine a quelle dei rivoluzionari morti al servizio del popolo. Prendendo in prestito un pensiero di Mao infatti, possiamo affermare a gran voce, che la morte della compagna Nerina è più pesante di un monte, avendo ella sempre lottato al servizio del popolo e per il trionfo della rivoluzione socialista italiana. Dobbiamo anche a lei infatti, se oggi abbiamo il nostro grande Partito al quale stringerci per combattere sempre più risoluti verso la conquista del nostro fondamentale obbiettivo. Siamo anche sicuri però che il nostro Sole rosso illuminerà il nostro cammino anche in questi momenti bui di dolore. Purtroppo abbiamo esaurito le nostre parole spezzate dall'immenso dolore.
Gloria eterna alla compagna Nerina, fulgido esempio di dirigente marxista-leninista!
Uniamoci ancora di più per conquistare l'Italia unita, rossa e socialista!
Viva i 4 indistruttibili pionieri del PMLI!
Coi maestri e col PMLI vinceremo!"
La compagna Lucia sarebbe fiera di questi compagni. Per lei ogni nuovo compagno, ogni nuova istanza era come un germoglio da far crescere con cura, attenzione, fiducia perché era non solo il segno della crescita del Partito, ma la garanzia del futuro del Partito e della vittoria della causa del proletariato e del socialismo a cui aveva dedicato la sua intera vita.
La sintesi della storia della vita, delle battaglie, delle certezze e speranze della compagna Lucia ce l'ha lasciata lei stessa in una poesia che ha scritto in occasione del ventesimo anniversario della Grande Rivolta del Sessantotto pubblicata da "Il Bolscevico" e nel volume dedicato a questo evento storico: Così scrive:
"La primavera ci ha generato
e germogliato.
L'estate ci maturò.
L'autunno caldo infiammò i nostri cuori,
ci forgiò
ci crebbe.
Poi venne il rigido inverno
ma noi non entrammo in letargo,
gli resistemmo.
Ci rese più forti e determinati
e ci decretò quali figli migliori del proletariato.
In mezzo alle tempeste della lotta di classe
nacquero i primi pionieri del Partito.
Forti venti soffiavano
ora da destra ora da "sinistra"
e noi ci tenemmo
stretti, saldi, fermi
come rami al tronco della quercia.
Nessun vento
ci ha staccato
dalla quercia possente
del marxismo
del leninismo
del pensiero di Mao.
Questa quercia non è caduta
ci ha sorretto e incoraggiato.
Io poi ero fortunata
avevo un ramo alto e robusto in più,
il caro compagno di lotta
e di vita.
Anni prima
insieme scegliemmo,
decidemmo insieme
di partire, di costruire il nuovo mondo.
E così
nuove primavere,
estati,
autunni,
inverni,
le nuove generazioni
si susseguono incessanti
e ci portano
fieri
e pieni di entusiasmo
al socialismo".
Grazie compagna Lucia per tutte le fatiche, i sacrifici, le privazioni economiche, personali e familiari che hai dovuto sopportare per far nascere, crescere e sviluppare il Partito su tutto il territorio nazionale.
Grazie compagna Lucia per l'amore e le premure che hai rivolto a ognuno di noi e a tutto il Partito.
Grazie compagna Lucia per la tua generosità, per la tua modestia, per la tua dedizione.
Grazie compagna Lucia per averci trasmesso fino all'ultimo respiro il tuo entusiasmo, il tuo coraggio, il tuo ardore proletario rivoluzionario.
Grazie compagna Lucia per averci insegnato nella pratica con l'esempio della tua vita di dirigente marxista-leninista cosa significa servire con tutto se stessi il Partito e la causa del proletariato e del socialismo.
Il nostro impegno adesso è trasformare l'immenso doloro che proviamo per la tua scomparsa in forza.
La compagna Lucia rimarrà sempre con noi, è una parte indistruttibile di noi tutti.
Viva, Viva, Viva la compagna Lucia Paoletti!
Imparando da Lucia portiamo fino in fondo la lotta per costruire un grande, forte e radicato PMLI, per l'Italia unita, rossa e socialista!
Appello. Compagna Lucia: presente!
12 aprile 2006 |