Dal saluto di Granito, agli interventi dei delegati delle istanze di base e dei simpatizzanti, al
discorso di Monica Martenghi Tutto il PMLI si schiera con Mao e il socialismo contro il capitalismo e il governo Prodi Accolta con grandi applausi la notizia che presto sarà ripresa la pubblicazione della biografia di Lenin su "Il Bolscevico" Scuderi: "la compagna Martenghi ha pronunciato un grande discorso che gioverà molto ai militanti del Partito in vista del 5° Congresso nazionale" Se ogni celebrazione dell'Anniversario della scomparsa di Mao è anche uno specchio che riflette l'immagine in divenire del PMLI, quella che questa 31ª commemorazione tenutasi il 9 settembre a Firenze ha fatto emergere è l'immagine di un partito in salute, unito da un amore incrollabile per il grande maestro del proletariato internazionale e dalla ferma volontà di lottare contro il capitalismo e il governo Prodi per il socialismo, e risolutamente in marcia verso il suo 5º Congresso nazionale. La cornice in cui la manifestazione si è svolta è quella della sala Donatello presso l'Auditorium al Duomo, addobbata di rosso con le bandiere dei Maestri e del Partito dal Comitato provinciale di Firenze che ha curato l'organizzazione, e sulla cui parete di fondo spiccava un grande pannello rosso recante una gigantografia di Mao e il titolo della commemorazione. La sala era gremita in ogni posto dai militanti e dai simpatizzanti del Partito provenienti da tutte le parti d'Italia, anziani, giovani e giovanissimi, che hanno colto questa importante occasione, alcuni per la prima volta, per conoscersi, salutarsi e fraternizzare, e tornare così ai propri luoghi di vita, di lavoro e di studio ricaricati nello spirito politico e nella determinazione di lotta. Alle dieci in punto, al suono dell'Internazionale, la presidenza ha preso posto con al centro il Segretario generale compagno Giovanni Scuderi, e la commemorazione ha avuto inizio. Il compagno Dario Granito ha rivolto il saluto agli intervenuti a nome del Comitato centrale del PMLI, e in particolare alle compagne e ai compagni venuti da molto lontano, con grandi sacrifici, dal Trentino-Alto Adige al Sud del Paese, fino dalla lontana Sicilia, ringraziandoli per l'esempio che danno a tutto il Partito. Un applauso commosso della sala ha sottolineato il ricordo dei compagni scomparsi, Nerina "Lucia" Paoletti, Vincenzo Falzarano e Marco Marchi che - ha detto il compagno Dario - "sono sempre vivi nella nostra memoria e nei nostri cuori". Un altro applauso caloroso della sala ha accolto la notizia dell'imminente ripresa della pubblicazione della biografia di Lenin sulle pagine de "Il Bolscevico". Grande entusiasmo nei presenti ha destato la lettura del messaggio di saluto inviato alla commemorazione dal Nucleo Marxista Leninista in Messico, con gli auguri di pieno successo della manifestazione. Un messaggio pieno di calore e di ammirazione per il nostro Partito, definito dai bravi compagni messicani "faro del 21º secolo". Il compagno Dario ha poi dato notizia, elencandoli, dei messaggi di saluto inviati da Cellule e Organizzazioni del Partito, simpatizzanti e singoli compagni assenti per vari motivi. Dopodiché ha dato la parola ai rappresentanti delle Cellule, delle Organizzazioni del Partito e dei simpatizzanti presenti alla commemorazione per i messaggi di saluto dal podio. Un amore corale per Mao e il PMLI Questa è stata la parte iniziale della manifestazione e non è stata affatto rituale e ripetitiva, ma al contrario un momento vivo e appassionato, che ha messo in risalto attraverso le più varie e molteplici esperienze delle compagne e dei compagni, giovani e anziani, del Nord, del Centro e del Sud, il grande amore per Mao e per il PMLI e la corale volontà di lottare, senza nascondersi le difficoltà e i problemi nelle proprie realtà locali, per farlo ancor più grande, forte e radicato tra le masse. Da qui l'entusiasmo della sala per gli interventi dei rappresentanti delle due Cellule fondate precedentemente alla manifestazione, la Cellula "Mao" di Troina, che ha ricordato gli incoraggiamenti dell'indimenticabile compagna Lucia, e la Cellula "Stalin" di Rimini, due splendidi regali alla 31ª commemorazione di Mao. E da qui anche l'entusiasmo, sottolineato da scroscianti applausi, per la notizia data dal compagno Dario nel corso degli interventi che una compagna ha presentato domanda di iscrizione alla Cellula "Mao" di Milano proprio alla vigilia della commemorazione. A causa dei numerosi interventi e dei tempi della manifestazione, gli intervenuti avevano solo due minuti ciascuno a disposizione. Ciononostante hanno saputo impiegare magnificamente questo brevissimo spazio, con discorsi sintetici e concreti, mai ripetitivi e libreschi, ma spontanei, originali e pieni di esperienza vissuta, spesso commoventi, specchio delle diverse realtà locali, indice che sta crescendo anno per anno il radicamento del Partito tra le masse. Sono intervenuti rappresentanti di Cellule e di Organizzazioni, nonché di simpatizzanti di Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia e Sicilia, hanno aperto e chiuso gli interventi due compagni operai. Tutti hanno portato i loro contributi che sono confluiti in un unico quadro corale, al centro del quale c'era sicuramente il grande amore per Mao e i suoi inesauribili insegnamenti e la sua appassionata difesa dagli attacchi a cui è sempre più fatto oggetto dalla destra, dai rinnegati, dai riformisti e dai falsi comunisti. E questo non solo da parte dei compagni più anziani, che hanno vissuto una parte della loro vita quando Mao era ancora vivo, ma anche e soprattutto dai compagni giovani e giovanissimi, nati dopo e anche molti anni dopo la sua scomparsa. Come un altro tema tra i più ricorrenti, in questo quadro corale, è stata la denuncia del governo del dittatore democristiano Prodi e dei governi locali della destra e della "sinistra" borghese e l'unanime volontà di lottare per smascherarli agli occhi delle masse, combatterli e farli cadere. Dopo gli interventi il discorso commemorativo che la compagna Monica Martenghi ha tenuto a nome del Comitato centrale del PMLI ha caratterizzato splendidamente questa memorabile manifestazione. Un discorso magistrale e trascinante, pur nell'obbligata sinteticità dati i tempi super ristretti, che in maniera appassionata e sferzante ha difeso la figura di Mao dai vili attacchi dei fascisti e dei rinnegati, mettendo in risalto il grande e inestimabile contributo da lui dato alla causa dell'emancipazione delle donne in Cina e nel resto del mondo, svolgendo poi una serrata e implacabile critica dell'ingerenza della chiesa nella società, della concezione cattolica e borghese della famiglia e della politica familistica mussoliniana del governo Prodi. Un grande discorso magistrale e trascinante Calorosi applausi della platea hanno sottolineato molti passaggi del suo discorso, come quando ha detto che tutte le calunnie di cui è fatto bersaglio non riusciranno a scalfire la figura e la vita esemplare di Mao, quando ha detto che l'articolo 29 della Costituzione (che recepisce la concezione borghese e cattolica della famiglia) "va semplicemente cancellato", e quando ha esortato le donne a impugnare con forza la bandiera del lavoro e della socializzazione del lavoro domestico. Applausi scroscianti hanno accompagnato le sue sferzanti denunce del governo Prodi e dei suoi reggicoda dirigenti falsi comunisti del PRC e del PdCI, come il "monaco mancato" Bertinotti e la "bella addormentata" Rizzo, che solo ora ha "scoperto" che la maggioranza di cui fa parte sta realizzando il piano della P2, così come della campagna fascista dei rinnegati Domenici e Cioni, il cui modello non è certo Lenin bensì Mussolini. Altrettanto applauditi con calore sono stati i passaggi del suo discorso in cui ha rivendicato con forza l'abolizione della legge 30 e del "pacchetto Treu", della legge 40 e del Concordato, il ritiro delle truppe italiane da Afghanistan, Libano e Kosovo, e la revoca della concessione della nuova base di Vicenza agli Usa. Applauditissima la richiesta dello sciopero generale contro la "riforma" delle pensioni e del welfare di Prodi. Una prolungata ovazione ha accompagnato le conclusioni del discorso con l'invito a coloro che ritengono di avere la stoffa dei marxisti-leninisti a non indugiare ancora a entrare nel PMLI cogliendo la storica occasione del 5º Congresso, che si celebrerà nel prossimo anno, per contribuire a fare ancor più grande, forte e radicato il PMLI, che ha un grande e glorioso avvenire. Il canto corale de l'Internazionale, Bandiera Rossa e Il Sole Rosso, e il lancio delle parole d'ordine contro il governo Prodi per lo sciopero generale, per l'Italia unita, rossa e socialista, "viva Marx, viva Engels, viva Lenin, viva Stalin, viva Mao Zedong" e "Coi Maestri vinceremo", hanno felicemente concluso, tra la soddisfazione e l'entusiasmo generali, questa memorabile commemorazione di Mao nel 31º anniversario della sua scomparsa che lancia tutto il Partito verso il suo 5º Congresso nazionale. Il compagno Scuderi ha detto: "La compagna Monica Martenghi ha pronunciato, a nome del CC del PMLI, un grande discorso che gioverà molto ai militanti del Partito in vista del 5º Congresso nazionale. Leggendolo, i fautori del socialismo, non membri del Partito, capiranno che il loro posto non può che essere nel PMLI". 12 settembre 2007 |